"Amor ch'a nullo amato amar perdona" è una frase tratta dal canto V della "Divina Commedia" di Dante Alighieri, inserita nel celebre poema epico del XIII secolo. La frase si trova nel Paradiso, all'interno del discorso di Cacciaguida, antenato di Dante, che predice la sua esilio futuro da Firenze.
La frase può essere tradotta in italiano moderno come "Amor che perdona ad amare chi non è amato da nessuno". Esprime un concetto complesso e profondo riguardo all'amore. In questa frase, l'"Amor" (Amore) viene raffigurato come un'entità che perdona e accetta l'amore da coloro che non sono amati da nessun altro.
Questa frase è considerata un'esaltazione della misericordia e della generosità dell'amore, in quanto Amore è rappresentato come un'entità che può amare anche coloro che non sono amati da nessun altro, dimostrando così il suo potere di aprire il cuore anche a chi sembra non meritarlo.
Questo versetto di Dante è spesso citato e studiato per riflettere sull'amore in tutte le sue sfumature, compresi gli aspetti di misericordia, compassione, tolleranza e perdono. Esprime un messaggio di speranza e invita a considerare l'amore come una forza in grado di superare le barriere e le limitazioni del mondo umano.
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